La Suprema Corte ha consolidato il principio, già enunciato espressamente in un unico precedente, secondo cui, in caso di deposito bancario intestato a più persone, con facoltà per le medesime di compiere, sino alla estinzione del rapporto, operazioni, attive e passive, anche disgiuntamente, il contitolare ha diritto di chiedere, anche dopo la morte dell'altro, l'adempimento dell'intero saldo del libretto di deposito a risparmio e l'adempimento così conseguito libera la banca verso gli eredi dell'altro contitolare.
Nel caso in cui il deposito bancario sia intestato a più persone, con facoltà per le medesime di compiere, sino alla estinzione del rapporto, operazioni, attive e passive, anche disgiuntamente, si realizza una solidarietà dal lato attivo dell'obbligazione, che sopravvive alla morte di uno dei contitolari, sicché il contitolare ha diritto di chiedere, anche dopo la morte dell'altro, l'adempimento dell'intero saldo del libretto di deposito a risparmio e l'adempimento così conseguito libera la banca verso gli eredi dell'altro contitolare.
Il principio, già enunciato espressamente dal giudice di legittimità (cfr., Cass. Civ., Sent. n. 15231 del 2002, cit.), è stato nuovamente affermato nella parte motiva di una decisione assunta lo scorso mese di giugno.
Nel caso di specie, la Suprema Corte ha cassato con rinvio la sentenza impugnata con la quale il giudice del merito, in riforma della decisione di primo grado, da un lato aveva condannato una banca al pagamento in favore di un cointestatario di una somma di danaro oltre gli interessi maturati al tasso pattuito nel contratto di conto corrente fino alla domanda ed al tasso legale da tale momento fino alla data di effettivo pagamento e dall'altro, aveva dichiarato altro cointestatario obbligato a tenere il predetto istituto di credito indenne della somma corrisposta all'altro cointestatario.
Cass. Civ., Sez. I, 3 giugno 2014, n. 12385
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